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Ci sono autori che rimangono in superficie e autori che scendono in profondità. Edward Welch appartiene alla seconda categoria. E lo dimostra in questo testo dedicato a una problematica umana non semplice da capire né facile da superare: la dipendenza dagli altri, quindi la paura degli altri. Perché diamo così tanta importanza a ciò che gli altri pensano di noi? Perché ci lasciamo condizionare al punto da dipendere dai loro giudizi? Quante forme assume la paura degli altri e quanto può nuocere alla vita nostra e altrui? Lungi dall'affrontare questa problematica in termini psicologici, Welch ne evidenzia la natura spirituale e ne identifica il nucleo in una concezione egocentrica di noi stessi, dalla quale poi scaturisce un modo sbagliato di rapportarci a Dio e agli altri. In definitiva, la paura dell'uomo può essere vinta soltanto dal timore di Dio, e quest'ultimo può nascere e crescere nel nostro cuore solo se comprendiamo che al centro della realtà non ci siamo noi ed i nostri bisogni da soddisfare, ma Dio e le esigenze della sua gloria.